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10 ANNI DALL'INAUGURAZIONE DEL CENTRO POLIFUNZIONALE

Sono già trascorsi 10 anni da quando il 23 ottobre 2010 si è svolta la cerimonia d’inaugurazione del nuovo Centro Polifunzionale, intitolato alla memoria di Michele Strazzella, il giovane ingegnere originario della Provincia di Chieti, perito tragicamente la notte del 6 aprile 2009. 

Una toccante cerimonia che ha visto partecipare, oltre alle citate autorità’ civili e religiose, i genitori e la sorella di Michele,  i  numerosi  amici che lo hanno ricordato con commovente affetto, i rappresentanti delle associazioni, dei comitati e delle aziende private che hanno sostenuto il progetto, nonché i compaesani e tante persone giunte da Roccamontepiano  per assistere all’evento.

Purtroppo, l'emergenza sanitaria da covid-19 ci ha impedito di organizzare un evento a ricordo dei 10 anni di attività del centro polifunzionale e ringraziare ancora una volta tutte le persone che si sono adoperate per questa iniziativa.

Di seguito riportiamo una toccante lettera scritta da Adamo Carulli, Sindaco di Roccamontepiano:

Sono trascorsi 10 anni e sembra solo ieri... con “L’Aquila nel cuore”.

Il 23 ottobre 2010 venne tagliato il nastro e inaugurato il Centro Polifunzionale “Michele Strazzella” di Collefracido, nella città capoluogo del nostro Abruzzo.

In una bella, mite, significativa e commovente giornata, a 18 mesi dal terribile terremoto del 6 aprile 2009, furono aperte le porte di un luogo che a distanza di anni, resta un posto del cuore e dell’anima, anche di chi a Collefracido é andato solo in quella circostanza.

Quel sisma che ha procurato tanto dolore ed una sofferenza tremenda, ha dato avvio ed ha allacciato rapporti ed amicizie che sono diventati più forti e profondi di ogni cosa.

Un Centro luogo di socialità e aggregazione, frutto della volontà e caparbietà degli abruzzesi, degli aquilani innanzitutto, capaci di rimboccarsi le maniche e mettere di proprio in un sogno diventato realtà.

Poi, ciascuno ha messo di suo.

Roccamontepiano seppe lanciare una sottoscrizione con le associazioni e i comitati feste delle nostre contrade e dei paesi limitrofi.

A ciò si aggiunsero gli abruzzesi emigranti in Svizzera con un contributo importante e successivamente arrivò anche un contributo pubblico statale per completare il lavoro, già avviato appena fu concesso il terreno da parte della chiesa locale.

Quando il sisma fece tremare la terra d’Abruzzo facendo crollare tantissime case e sconvolgendo la vita di centinaia di migliaia di persone fu detto, “per ricostruire L’Aquila ci vorranno dieci anni”.

Quel tempo é trascorso e nonostante molto é stato fatto, resta il ricordo triste di come era prima la città e di come a fatica lo é adesso, in un momento storico ancor più angosciante per via della pandemia che obbliga ciascuno a fare i conti con distanziamento fisico, mascherine e mancanza di momenti di socialità collettivi.

I bambini che a Collefracido avevano dieci anni nel 2010, oggi ne hanno 20 e metà della loro vita é cresciuta con lo spavento del sisma e la fatica della ripartenza.

Oggi, moltissimi di loro si sono diplomati e magari hanno avviato un percorso lavorativo, universitario o sono alla ricerca di una prima occupazione in grado di sostenerli nel futuro.

Tante amiche e tanti amici in questi anni hanno lasciato questa vita terrena.

Michele Strazzella era uno studente di Chieti appena laureato in ingegneria a L’Aquila, la città che amava e a cui era sensibilmente legato.

Qui, ha perso la vita in quella terribile circostanza.

Michele aveva qualche anno più delle ragazze e dei ragazzi che oggi crescono in questo momento storico complicato e su cui dobbiamo si costruirà il futuro della nostra terra.

Non dimenticare ciò che é stato, ciò che é accaduto e la strada che é stata percorsa, significa fare in modo che ogni seme, diventato germoglio, possa essere l’albero che vedendolo crescere ci può far dire che il tempo non é trascorso invano e che da ogni tremendo dolore puo ricominciare la vita, se lo vogliano veramente, se abbiamo la capacità di guardare sempre avanti.

Un abbraccio a tutti voi... tutta la squadra, le donne e gli uomini di Collefracido... speriamo di tornare a stare insieme, appena finirà questa stagione difficile.

Adamo Carulli

 

 

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